Il luogo che ha accolto il nostro progetto.
Dove siamo e cosa significa per noi questo luogo
Il bello di mettere in piedi un nuovo progetto imprenditoriale è che te lo immagini in un modo e poi prende pieghe inaspettate, trasformandosi strada facendo.
Quello che è successo a noi il 14 settembre dello scorso anno, a un mese dal lancio di Wineman, ha dato un volto completamente diverso al business che avevamo progettato.
Sempre di abbonamenti a vini francesi si trattava, ma l’aver trovato un luogo fisico pronto ad accogliere noi e il nostro progetto in modo così familiare ha dato un’anima un po’ speciale a Wineman.
E’ nato tutto lì, per caso, varcando il portone di via Buonarroti 16 diretti alla Cartoleria Savelli, per fare scorte di cancelleria nel primo giorno di scuola.
È stato un sesto senso a guidare la conversazione, uno scambio di battute estemporanee con Sergio, proprietario insieme alla mamma Paola, della cartoleria e dei negozi della corte.
Uno sguardo d’intesa fra vecchi amici, una frase buttata lì “perché non prendete il negozio di fianco a me, è vuoto, aspettavo solo le persone giuste a cui affittarlo”. Sembrava che quelle mura aspettassero solo noi.
E così, nel giro di una giornata, avevamo preso la decisione che avrebbe cambiato le sorti di Wineman.
Sì perché questo negozio in fondo a una corte nascosta in un palazzo della vecchia Milano, non è solo la cantina in cui teniamo i vini e facciamo le box. È molto di più. È luogo di incontro.
Un passo di lì a salutarvi, un bicchiere di vino e un tagliere di salame improvvisati dopo un sabato di lavoro. Un rapporto di amicizia tra “negozianti” vicini di serranda. Un modo per conoscere dal vivo abbonati che passano a fare scorte e approfittarne per fare quattro chiacchiere.
E allora evviva il buon vino, evviva il destino, evviva il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo.
Perché se le cose devono andare, trovano la strada.